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Writer's pictureChristian Trentola

Si fa presto a dire ghiaccio.

Updated: Oct 22, 2018

La vaschetta frigidaire la uso molto per i cocktail che preparo. Mi piace la dimensione dei suoi cubi, il fatto che spesso siano irregolari e, naturalmente, l'inconfondibile rumore della leva che scatta. Per il ghiaccio tritato mi sono sono abbastanza evoluto dai tempi in cui lo mettevo in un canovaccio da cucina e poi lo sbattevo ripetutamente su un tagliere manco fosse un polpo appena pescato. Con gli anni però è aumentata la mia consapevolezza di quanto assai poco sapessi e di quanto avrei dovuto studiare; concetti base per la preparazione di un buon cocktail, come il tempo di diluizione, la superficie di contatto con gli ingredienti (da aumentare o diminuire), la compatezza del ghiaccio utilizzato, le tecniche (anche homemade) per fare il cosiddetto Trasparent Ice (ghiaccio cristallino) e l'elenco potrebbe essere ancora lungo.

Per non parlare poi del fascino perverso che esercita su di me la lavorazione del ghiaccio che spesso può avere inizio anche da lastre del peso di alcune decine di chili come avviene in un famoso locale di Melbourne dove, con mannaie, seghe e scalpelli, viene realizzato just in time il ghiaccio più adatto per il cocktail ordinato dal cliente.

Non posso certo mettere al posto della lavastoviglie una macchina per il ghiaccio Hoshizaki, quella che realizza cubi con la tecnica della stratificazione (attraverso spruzzatori), ma gli interessi vanno coltivati e le passioni vanno alimentate. E' così che la penso, e per fortuna la pensa così anche mia moglie che con i suoi regali riesce sempre a fare centro e visto che da qualche parte bisogna pure iniziare....My own private holidays on ice realizzato con stampi di silicone.





















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